Il mercato dei prodotti “green”, che un tempo era considerato un fenomeno di nicchia, è oggi in continua evoluzione, grazie anche al fatto che la salvaguardia dell’ambiente e lo spreco di risorse, dopo la disoccupazione, sono il principale argomento di interesse per gli italiani.

Pertanto le aziende, sfruttando questa tendenza, hanno la possibilità di ottenere un vantaggio competitivo legato all’anticipazione della domanda, alla differenziazione ed al miglioramento della propria offerta, oppure derivante dalla una leadership di costo o dal miglioramento del proprio posizionamento sul mercato, favorito da nuove tecnologie abilitanti e dall’utilizzo di modelli eco-efficienti.

Accrescimento del valore finanziario: il Dow Jones Sustainability Index

Uno dei vantaggi legati ad azioni orientate al rispetto dell’ambiente da parte di un’impresa, è l’aumento del valore finanziario e l’incremento degli utili dell’impresa stessa.
Negli ultimi dieci anni le pratiche “green” hanno assunto un’importanza via via maggiore agli occhi degli investitori, i quali decidono sempre più spesso di investire in aziende che hanno fatto della tutela dell’ambiente e della realizzazione di progetti a favore della comunità il proprio punto di forza.
Questa tendenza deriva dal fatto che le aziende che operano in modo sostenibile hanno registrato negli ultimi due anni marginalità in crescita, ottenendo un incremento pari al 18% in termini di Ebitda19 rispetto ad una media europea del 9%20.
Ciò è confermato dal Dow Jones Sustainability Index, indice globale che registra le performance finanziarie delle aziende che applicano criteri di sostenibilità, il quale mostra come le aziende sostenibili abbiano raggiunto dal 2006 al 2010 quotazioni migliori rispetto alle aziende che non sviluppano programmi di CSR..
Il DJSI, creato del 1999 per permettere di valutare le performance di sostenibilità delle maggiori società quotate al Dow Jones Global Total Stock Market Index, si basa sull’analisi di performance economiche, ambientali e sociali tra le quali vi sono la corporate governance, il rapporto con i fornitori, i clienti e gli investitori, le condizioni di lavoro praticate, la forza del marchio, la formazione e lo sviluppo del capitale umano e la capacità di attrarre e mantenere al proprio interno i talenti. Ai criteri di misurazione delle performance indicati in precedenza vengono poi affiancati criteri specifici per ogni settore.In (Fig. 15) vengono riportati i criteri utilizzati per l’analisi delle performance. (Fonte: Kenan-Flagler Business School, University of North Carolina, Measuring Sustainability. Chapel Hill, 2004)

Per entrare a far parte del Dow Jones Sustainability Index, le aziende sono valutate più volte all’anno in base alle strategie adottate ed ai piani di sviluppo economico, sociale ed ambientale, ottenendo in cambio la possibilità di far conoscere le proprie performance “green” agli investitori e di incrementare il proprio valore grazie al capitale raccolto sui mercati finanziari (Fig. 16). (Fonte: Elaborazione Strategic Management Partners su intervista a 84 CFO internazionali, 2010)